di Michele Carta

Vedevo i video del disastro di Valencia e mentre guardavo la morte e la distruzione arrivare ovunque, mi son convinto sempre di più che la mia visione teorica basata sul fatto che una nazione non possa esistere se non sono presenti due componenti chiave, popolo ed élites, sia sempre più corretta. Come ho scritto in un precedente articolo,[1] il popolo è colui che subisce le decisioni senza contare nulla; le élites sono quelle che decidono su tutto e, più precisamente, su ogni aspetto della vita sociale, politica e culturale di una nazione. Ciò implica, anche e ancora di più, la necessità che tra esse vi sia uno scontro sociale, dove il povero perde sempre e il ricco stabilisce tutto.

Ogni aspetto della vita sociale, dunque, si basa sul classismo. Tale classismo è ciò che ha portato ad abbandonare gli interventi necessari alla tutela ambientale del e per il popolo, in favore di politiche inutili in molti campi o in favore di programmi bellici necessari nelle varie parti del mondo alle stesse multinazionali.

Ma il classismo di questa vicenda raggiunge il suo culmine quando, dopo aver lasciato crollare volutamente tutto, a livello politico si è iniziato a parlare di causa del disastro da attribuirsi al cambiamento climatico. Con due parole i mondialisti e le élites sono riusciti a nascondere anni ed anni di tagli alla cosa pubblica; niente manutenzione e niente prevenzione sul territorio. Le élites internazionali non solo hanno usato i soldi delle varie nazioni per le loro guerre e per interessi vari favorendo un abbandono delle campagne che si trascinano senza tutela ambientale da anni, ma sono state abili nello scaricare la colpa della tragedia di Valencia sulle spalle del popolo  -che non c’entra assolutamente nulla – con la giustificazione che il cambiamento antropico del clima è frutto di una vita smodata dei popoli che hanno voluto troppo e, inquinando, hanno distrutto la propria realtà.

Grazie a questa bugia del green si è realizzata la perfetta guerra sociale tra ricchi e poveri, dove i ricchi son riusciti in men che non si dica a scaricare la colpa del clima in capo agli ultimi della società, riuscendo così ad avere il duplice vantaggio di aver fatto i tagli all’ambiente decurtando i soldi necessari alla loro guerra, e il vantaggio di aver scaricato la colpa sul popolo che, con la scusa del clima, verrà massacrato con nuove privazioni di libertà (tipo green pass).

Questa è l’apoteosi della lotta di classe. Il povero subisce senza aver fatto nulla.
L’apoteosi di essere furbi da una parte e socialmente inutili dall’altra.

Andiamo dritti al macello ambientale e sociale e i poveri pagheranno sempre colpe non loro

 

[1] https://www.democraziasovranapopolaresardegna.it/riflessioni-sullindipendentismo-sardo/

 

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