di Nicola Sanna
Atto tratto dall’intervento al 1° congresso Sardo di DSP – Tramatza (Or) 29 settembre 2024
Buongiorno a tutti. Purtroppo, per motivi imprevisti, i nostri leader non potranno essere fisicamente con noi oggi. Comprendo la delusione, ma la loro assenza non diminuisce l’importanza di questo congresso né l’energia che tutti insieme stiamo costruendo qui oggi. Siamo qui per portare avanti le idee e i valori che condividiamo, e il contributo di ognuno di voi sarà fondamentale per il successo di questo congresso. Grazie ai nostri ospiti e agli interventi previsti, continueremo a confrontarci su temi cruciali per il futuro del nostro territorio.
Benvenuti a questo memorabile congresso.
Un giorno potrete dire: “Io c’ero!”
E qualcuno potrà chiedervi: “Perché c’eri?”
Una domanda interessante a cui ho provato a dare una risposta.
Perché siamo qui oggi o a casa davanti alla TV?
Magari c’è il nostalgico pensionato che ammira la coerenza di Marco Rizzo e desiderava con grande entusiasmo ascoltarlo e incontrarlo di persona,
Oppure c’è la casalinga che crede nella libertà di parola e ogni mattina sistema casa in compagnia del “Contro Canto” ed era ansiosa di dare un bacio a Francesco Toscano.
Comunque sia Francesco che Marco interverranno online.
Oppure c’è il giovane che crede nella PACE e spera in DSP, da sempre contro le guerre, contro il genocidio in Palestina e sottolineo GENOCIDIO, contro l’invio di armi in Ucraina, contro l’espansionismo della NATO e che vuole il dialogo tra i popoli, per il rispetto di tutte le culture, per la vita e per l’umanità.
E sicuramente ci sono molti diversamente giovani che desiderano continuare a vivere e far vivere i propri figli in questo paradiso terreste chiamato Sardegna…un luogo unico e magico.
La Sardegna non è esclusivamente sole, mare e spiaggia, vino e cibo buono e siccome non sono politicamente corretto aggiungerei belle donne e non solo esteticamente: la Sardegna è soprattutto storia e cultura. E il suo fascino è lì, alla portata di chiunque voglia andare alla scoperta del suo territorio. La civiltà nuragica ci ha lasciato una terra ricca di tesori, il cui significato completo fatichiamo ancora a comprendere appieno.
◦ In Sardegna si trova un quinto dell’intero patrimonio archeologico nazionale solo considerando quelli censiti. Se invece ipotizziamo di considerare anche quelli non censiti, diventa un primato mondiale.
◦ Del resto dal punto di vista geologico la Sardegna è il pezzo d’Italia più antico che c’è, ben 600 milioni di anni.
◦ I monumenti dell’età del bronzo più grandi d’Europa sono in Sardegna.
◦ Sapete qual è la città più antica d’Italia? È Sant’Antioco, fondata dai Fenici come Sulki risalirebbe persino al IX secolo a.C. , e al secondo posto di questa speciale classifica si trova un altro centro urbano dell’isola sarda, ossia Cagliari.
◦ La Sartiglia di Oristano è la gara Equestre più antica d’Italia. Se ne ha testimonianza già nel 1546.
◦ Ma parliamo un poco di natura: per la sua varietà di paesaggi ed ecosistemi è considerata un micro-continente, pensate che il 74% dell’avifauna italiana (ovvero degli uccelli presenti) risiede in Sardegna.
◦ La Sardegna detiene il primato in Italia come numero di boschi e foreste per un totale di 1.241.409 ettari.
◦ Inoltre ha lo sviluppo costiero più lungo e più complesso fra tutte le regioni italiane.
◦ In Sardegna si trova l’essere vivente più longevo d’Europa con i suoi 4000 anni di età: l’Olivastro di Luras denominato anche S’Ozzastru. Questo monumento della Natura, non è solo il più antico d’Italia, ma è anche uno dei dieci alberi più vecchi al mondo.
- Pertanto, sarebbe logico affermare che la Sardegna meriterebbe protezione e valorizzazione, con cautela e riconoscenza, ma invece… siamo davanti all’inizio della devastazione del territorio sardo ad opera di multinazionali che installano mega impianti eolici e fotovoltaici, e ai politici regionali e nazionali manca la volontà politica per contrastare questa devastazione. Dove sono i leader di partito nazionali del PD, dei 5 stelle, della lega o di Fratelli d’Italia? …tutti bravi a fare la comparsa in quest’isola durante le elezioni e poi?
- Non voglio dilungarmi troppo su queste questioni considerando che abbiamo degli ospiti molto preparati a riguardo ma ci tengo almeno a dare, da laureato in matematica, alcuni numeri:
◦ Attualmente la Sardegna produce circa 12 mila Gwh in un anno ma ne consuma soltanto 8, cioè produciamo oltre il 40% del nostro fabbisogno.
◦ Servono 7,45 Gigawatt di nuova capacità rinnovabile per centrare gli obiettivi ecologici (fissati senza interpellare i sardi).
Nota 1: raggiunti i 7,45 Gw non c’è scritto da nessuna parte che non si accettano ulteriori impianti.
◦ Nota 2: raggiunti i 7,45 Gw, non verranno comunque spente le 3 principali centrali sarde alimentate da fonti non sostenibili (Sarlux, Porto Vesme e Fiume Santo) che abbiamo.
In Sardegna ci sono richieste per 57,67 Gw (necessarie per il fabbisogno di 50 milioni di persone, gli abitanti della Sardegna sono 1.569.832 al 1 gennaio 2024), che sarebbero prodotti da 809 impianti da realizzare: 2479 pale eoliche a terra oltre le 1082 già installate e 1188 pale in mare (offshore), ma anche fotovoltaici.
◦ Nel dettaglio, per la Sardegna si parla di richieste di allaccio per 524 impianti fotovoltaici (22,99 Gigawatt), 254 eolici a terra (16,86 Gw) e 31 per piazzare pale in mare (per un totale di 17,82 Gw).
▪ Se continua la politica della «vigile attesa» del governo della Todde, nel giro di pochi anni installeranno quasi 4800 nuove pale eoliche (in mare alte più di 270 metri, mentre a terra potrebbero arrivare fino a 240 metri), che presentano problemi enormi in vari ambiti tra consumo di suolo, consumo di materie prime per la costruzione (per i basamenti sono previste colate di centinaia di tonnellate di cemento armato, si pensi che necessitano di una colata di cemento di 10 m di diametro e 5 di profondità), impatto paesaggistico e sulla biodiversità…. e dopo 15-20 anni come si smaltiscono? Le basi resteranno lì per sempre e le pale magari sotterrate perché fatte di materiali compositi come fibra di vetro e resina che sono molto difficili da riciclare… sempre se smontate.
▪ Ma sono previsti anche i pannelli fotovoltaici che occuperanno una superficie di quasi 69.970 ettari. Tenendo conto che un campo da calcio in media occupa 0.7 ettari e che in Sardegna ci sono 377 comuni, è come se ogni Comune ospitasse oltre 260 campi da calcio ma, siccome siamo green, senza prato bensì con silicio, vetro temperato, rame, alluminio, generatori, inverter, batterie… quindi un bel campo da gioco con una magnifica squadra “green”.
▪ Chi guadagna da tutta questa speculazione? I sardi? La Sardegna?… No, per la distruzione di questa isola le multinazionali incasseranno la colossale cifra di 8 miliardi e mezzo di euro all’anno solo di incentivi.
- Il popolo sardo dice “No Grazie… Non siamo una colonia da sfruttare…” e ricordiamo che nel “XIX secolo” scriveva Eliseo Spiga: “Lo stato italiano promosse e autorizzò nel cinquantennio tra il 1863 e il 1910 la distruzione di splendide e primordiali foreste per l’estensione incredibile di ben 586.000 ettari, circa un quarto dell’intera superficie della Sardegna, città comprese”.
Gramsci, in un articolo sull’Avanti (Edizione piemontese) del 23 ottobre 1918, censurato e riscoperto 60 anni dopo, scrisse che “L’Isola di Sardegna fu letteralmente rasa al suolo come per un’invasione barbarica. Caddero le foreste che ne regolavano il clima e la media delle precipitazioni atmosferiche. La Sardegna d’oggi, con l’alternanza di lunghe stagioni aride e di rovesci a carattere alluvionale, l’abbiamo ereditata allora” concluderà.
◦ XX secolo: il 65% cento delle servitù militari italiane si trova in Sardegna, in totale trentamila ettari di territorio impegnati dal demanio militare e 80 chilometri di coste non accessibili alle attività turistiche.
◦ XXI secolo: ecco che abbiamo questo assalto eolico-fotovoltaico.
DSP è per la difesa di questo paradiso, la politica deve guardare l’orizzonte e non la punta dei propri piedi.
- Ma quali sono le alternative che si possono prendere in considerazione?
◦ il fotovoltaico sui tetti degli edifici pubblici, o dei parcheggi o delle zone industriali;
◦ l’uso dell’eolico verticale;
◦ l’uso delle turbine Vortex Bladeless:
◦ la costituzione di comunità energetiche;
◦ l’installazione delle pale eoliche in quelle terre militarizzate e contaminate;
con la condizione che qualsiasi scelta fatta sia, effettivamente, un vantaggio per la Terra e per tutti gli esseri viventi che la abitano e non solo delle multinazionali.
Ma torniamo alla domanda: perché siamo qui oggi? Sicuramente ci sono ancora tanti motivi per essere qui, e mi fa piacere condividere il mio, sperando di non annoiarvi.
- Confesso che sono qui anche per i motivi elencati in precedenza, tranne il bacio a Francesco, ma soprattutto sono qui perché sono il padre di un bimbo di 5 anni. Io voglio sempre poter guardare in faccia mio figlio, voglio lavorare per consegnargli un mondo almeno come l’ho avuto io.
- A proposito di bambini, forse non avete visto il documento programmatico dell’OMS (elaborato fin dal 2008), per la sessualizzazione dei bambini a cui lo Stato italiano ha formalmente aderito;
- o Il nuovo trattato delle Nazioni Unite contro la pedofilia, che dovrebbe essere adottato formalmente entro la fine dell’anno, in cui si apre – di fatto – alla PEDOPORNOGRAFIA! (trovate questo e altri articoli nel nostro ottimo Blog)
- Inoltre, non siamo mai stati così vicini a una terza guerra mondiale, anche per questo è fondamentale impegnarsi tutti, non solo per il futuro dei nostri figli, ma anche per proteggere tutti i bambini indifesi e per il bene delle nostre coscienze.
https://www.democraziasovranapopolaresardegna.it/le-mani-dellonu-sui-bambini/
- Sono qui anche per rispetto dei miei nonni che hanno pagato con sacrifici e sangue la creazione della nostra Costituzione, oggi così maltrattata.
- Sono qui perché da diversi anni mi sono guardato intorno, ho ascoltato, osservato, letto e, da matematico, ho ragionato molto sui programmi dei vari partiti, trovando coerente e valido solo il progetto politico dei nostri leader Francesco e Marco.
Non basterà un giorno dire “io c’ero”, perché un’altra domanda che i nostri figli ci faranno sarà: “Va bene, c’eri… ma poi cosa hai fatto?”
Vi dico io cosa fare: oggi viviamo questa giornata tra amici, compagni, simpatizzanti, curiosi e poi da domani iniziate a pensare chi contattare per proporgli le nostre idee. Magari organizzate un caffè in cui io, con il vice coordinatore o Pino Cabras o il presidente di qualche sezione, possiamo confrontarci con le varie vostre opinioni.
Organizziamo occasioni per incontrarci e lavoriamo insieme per far conoscere la bontà della nostra visione politica, dobbiamo tornare ad incontrarci dal vivo, non siamo avatar ma esseri umani. Per costruire un’alternativa valida serve l’aiuto di tutti voi e cerchiamo, soprattutto, di coinvolgere i giovani.
AVETE TUTTI IL MIO CONTATTO!
Dobbiamo ridare forza e potere al Popolo Sovrano oppure volete lasciare il futuro nostro e dei nostri figli in mano a politici inetti, ignoranti, corrotti e irresponsabili? Esorto tutti a partecipare attivamente alla costruzione di un programma per la Sardegna che ponga al centro le persone e le loro esigenze.
Viva la Sardegna, viva DSP per un’Italia libera, davvero sovrana, democratica e popolare.